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× Nomi Basso, Susanna
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La relazione di Arthur Gordon Pym da Nantucket
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Poe, Edgar Allan - Basso, Susanna - Baldini, Gabriele

La relazione di Arthur Gordon Pym da Nantucket

Einaudi, 28/04/2015

Abstract: Fu quasi certamente tra le pagine dei giornali di Norfolk che Edgar Allan Poe trovò il primo spunto per la stesura del suo Gordon Pym. Le testate infatti, in data 18 e 19 febbraio 1836, riportavano la tragica notizia del naufragio della goletta Ariel, un disastro al quale soltanto due degli uomini a bordo riuscirono a scampare. Mescolando la lettura di questi articoli a quella di testi come Il resoconto del naufragio dell'Essex di Owen Chase, Poe dovette costruire l'idea di un romanzo del mare, lui, abitatore letterario di spazi angusti e di luoghi esiziali. Definito da Borges "il piú grande libro di Poe", Gordon Pym si è poi moltiplicato in una miriade di altre opere - di Jules Verne, di Howard Phillips Lovecraft, tra i tanti - alle quali ha fornito spunti di ordine narrativo come pure strutturale: un fenomeno unico, quello di un'incompiutezza che si rinnova incessantemente producendo racconti, romanzi, scrittura.

Amica della mia giovinezza
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Munro, Alice - Basso, Susanna

Amica della mia giovinezza

Einaudi, 01/12/2015

Abstract: Amica della mia giovinezza, la settima raccolta di Alice Munro, usciva in Canada nell'ottobre del 1990 e consegnava a lettori ormai affezionati un decalogo di storie ancora una volta impareggiabili. Il libro si qualifica oggi come cardine di una produzione senza cedimenti, perno di un discorso e di un percorso sul Canada e la vita, sugli amori e sul mondo inesauribile delle relazioni. Le storie di questa raccolta tornano ai consueti ritratti stratiformi e intensi di donne e uomini che Alice Munro ci ha proposto altrove, ma lo fanno con un tasso di salinità piú elevato, un registro narrativo di sfrontata consapevolezza. Circola aria di Vancouver, e di una Vancouver anni Settanta, in alcuni di questi racconti, un senso di piovosa sensualità mescolato all'asprezza di donne in bilico su presunte vite nuove. In Five Points lo squarcio sul passato di un amante innesca la possibilità dell'odio dentro un amore recente, passionale. In un altro caso, Parrucca, l'incontro con un'amica persa di vista da trent'anni rinnova ricordi di vecchissimi ardori destinati a un unico marcantonio senza scrupoli. Nel narrato di Munro il tempo può scorrere lento come lo sgocciolio di una gelatina d'uva in una torrida sera d'estate (avviene nel notturno racconto Meneseteung), e rapido come il semplice salto di un rigo sulla pagina, nel cui spazio bianco volano decine d'anni e di ripensamenti. E se la strada che scelgono di imboccare i personaggi di queste storie punta spesso in direzione dell'indipendenza, di un'autonomia del corpo e della mente da legami e catene familiari, vi resta inscritta comunque la fatica di ogni metro percorso. La vita cambia, è vero, il futuro sorprenderà ciascuno diverso da com'era, ma niente potrà cancellare gli imbarazzi attraversati, l'improvviso disgusto per un privato desiderio che si specchia nella volgarità di un gesto o di un pensiero, le meschine soddisfazioni della vita coniugale. È in questo esserci sempre tutto il bagaglio della vita, in ogni battuta di dialogo, in ogni sofisticata opzione sintattica, che si costruisce ogni volta il peso specifico aureo della scrittura di Alice Munro. Susanna Basso