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Milano : Feltrinelli, 2019
Abstract: Friedrich è un giovanotto svizzero che si trasferisce a Berlino per inseguire le sue ambizioni artistiche. In una scuola d'arte incontra Kristin, una ragazza molto bella e sicura di sé. È lei a prendersi cura di Fritz che, un po' ingenuo, non si sa muovere bene in una grande città. Se lo porta in giro nelle folli notti berlinesi, tra locali alla moda e posti che non avrebbe mai trovato senza di lei, si divertono e s'innamorano. Un giorno però Kristin bussa alla sua porta, ferita, con dei lividi sul volto e sul corpo, e gli confessa di non avergli detto tutta la verità. Un romanzo che nasce da una storia vera, una storia d'amore impossibile sullo sfondo della seconda guerra mondiale, il nazismo e la caccia agli ebrei.
11 gennaio 2021 alle 11:17
Stella Goldschlag è esistita veramente. “Veleno biondo” è il soprannome che le hanno dato gli ebrei berlinesi.
Per anni ha collaborato con i Nazisti aiutandoli a dare la caccia agli ebrei. Loro la tenevano in pugno minacciando di uccidere i suoi genitori.
Per far fronte agli ordini, si dice si rimpinzasse di cioccolatini al pertivin.
Non si conosce il numero esatto delle persone che morirono a seguito delle sue segnalazioni ma se ne stimano diverse centinaia.
Se però è possibile capire cosa la portò a mettersi al servizio dei tedeschi, rimane un mistero il perché,
anche dopo che i suoi genitori furono morti nelle camere a gas, lei continuò a collaborare con la Gestapo.
Leggendo questo libro le parole della Arendt nel suo "La banalità del male" tornano a rieccheggiare nelle orecchie
“Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale.”
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